Un conto è immaginare di essere senza qualcosa che ami. Un conto è quando questa cosa non c'è più.
Buongiorno lettori,
finalmente oggi vi parlerò del libro “Io e te come un romanzo” di Cath Crowley.
Trama
Ci sono ferite che non si rimarginano, giorni che non si dimenticano. Come il giorno in cui Rachel ha detto addio al suo migliore amico, Henry Jones. Era una sera d'estate, e lei stava per trasferirsi dall'altra parte del Paese. Ma, prima di andarsene, si era nascosta nella libreria gestita dai Jones e aveva infilato una lettera nel libro preferito di Henry. Una lettera d'amore a cui Henry non aveva mai risposto. Ora, però, sono passati tre anni e quel giorno sembra lontano una vita intera. Perché nel frattempo il fratello di Rachel è morto, e lei è l'ombra di quel che era. Il dolore la soffoca, e l'unica via d'uscita sembra tornare a casa. Dalle cose che Rachel ama di più: la libreria e Henry. I due iniziano quindi a lavorare fianco a fianco, circondati dai libri, confortati dalle parole. E, mentre tra gli scaffali impolverati della libreria si intrecciano le storie di tutta la città, Rachel e Henry si ritrovano. Perché non c'è posto migliore delle pagine di un libro per ritrovare se stessi.
Recensione
Questo libro è nella mia libreria ormai da anni e quella di dicembre non è stata la mia prima lettura, ma la seconda, perché l’avevo già letto nell’ormai lontano 2017.
Non puoi fare pace con una persona che si è dimenticata di te. Per il resto della tua vita sarai sempre preoccupato che si dimentichi di te nello stesso identico modo. Saprai sempre che se la caverà benissimo senza di te, ma tu non te la caverai altrettanto bene senza di lei.
Ho deciso di rileggere questo libro perché ricordavo che mi era piaciuto, ma non ricordavo bene quello che succedeva; quindi, ho provato a buttarmi su questa lettura perché mi sembrava un buon modo per farmi passare il blocco del lettore. In effetti, lo è stato.
"Mi piace pensare che l'amore sia un po' meno implacabile del tempo"
Il libro racconta la storia di Rachel, una ragazza cresciuta in un paesino insieme ai suoi due migliori amici: Lola e Henry. Ai suoi quindici anni, tuttavia, Rachel è costretta a trasferirsi insieme alla mamma e al fratello dalla nonna; quindi, la notte prima di partire ne approfitta per lasciare una lettera a Henry in cui gli rivela finalmente ciò che prova. Dopo qualche tempo, Rachel perde totalmente i contatti con i suoi amici, perché Henry non le ha mai dato risposta per la lettera; quindi, decide di lasciarsi tutto alle spalle. Purtroppo, anni dopo sarà costretta a tornare nel paesino a causa di un evento tragico e qui riconcentrerà Henry. La storia si svolge sullo sfondo magico di una libreria, in particolare la parte riservata alla biblioteca delle lettere, in cui tutti sono autorizzati a lasciare appunti o lettere tra le pagine dei libri che hanno amato, per lasciare un pezzo di storia in quel piccolo angolino.
"Voglio che tu sappia una cosa.""Cosa?""Mi sei mancata"
Quando l’ho letto la prima volta ero abbastanza piccola, forse troppo per questo genere di romanzo. Infatti, oltre alla storia d’amore, uno degli argomenti principali è il lutto. Quindi si, mi sento di dire che ai tempi non ero in grado di comprendere appieno questo libro, eppure l’avevo comunque amato. Prima di decidermi a leggerlo una seconda volta ci ho messo un po’. Sono stata mesi a fissarlo in libreria, aspettando il momento giusto. È stato strano, ho avuto la sensazione che mi stesse chiamando, che volesse essere riletto. Forse il ricordo di quanto l’avevo apprezzato e il desiderio di conoscerlo una seconda volta, mi hanno portata a questo.
I personaggi, Rachel ed Henry in particolare, sono davvero costruiti beni, e lo stesso vale per George e Cal (rispettivamente sorella di Henry e fratello di Rachel). L’ambientazione, neanche a dirlo, è magica. Lo sfondo della Liberia e la storia dietro ogni libro appartenente alla biblioteca delle lettere, è sinceramente stupenda. Tutto questo scenario è costruito in modo da fare sentire il lettore in un luogo caldo e accogliente.
Cara Rachel,l'amore non rientra nel grande schema delle cose? Non è lo schema più grande di tutti?
La storia tra Rachel ed Henry è particolare, ma molto bella. È dolce, delicata, fino a diventare uno tsunami che travolge anche i due protagonisti. Sono un amante dei friends to lovers, trovo che con le giuste caratteristiche siano sempre le storie migliori, quindi forse sono di parte.
La scrittura è molto scorrevole, mai pesante, infatti l’ho finito in una giornata.
Il tema più profondo, più doloroso, è il lutto. Non posso e non riesco a dire tanto. Mi ha distrutta. Ho pianto davvero tanto e quando l’ho iniziato neppure me l’aspettavo. Distrugge lentamente, si insinua piano in ogni cellula del corpo, fino a quando da la mazzata finale e a quel punto non si riesce più a trattenere niente. È crudo, o per lo meno per me lo è stato. Forse mi frego da sola, perché ho l’abitudine di empatizzare troppo con i personaggi; quindi, sentire il dolore per una perdita così atroce è stato disarmante.
Mi chiedo se il futuro ci mandi dei segnali, dicendoci di stare pronti, in modo che il dolore, quando arriva, non ci uccida.
Ovviamente, lo consiglio a tutti e mi dispiace che da quel che ho visto, forse mi sbaglio, non sia un libro così conosciuto. Forse perché ormai è uscito molto tempo fa, ma sarebbe bello continuare a vederlo ogni tanto.
"Non è una teoria molto scientifica" obietto."A volte la scienza non basta. A volte c'è bisogno dei poeti"È in quel momento, in quel preciso istante, che mi innamoro di nuovo di lui.
Il mio voto? Quattro melograni e mezzo.
Grazie agli scrittori, senza i quali il mondo sarebbe un posto terribile, desolato oltre ogni immaginazione.
Vi auguro una sorprendete giornata,
Jess💗
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